Modello Teorico
Relazionale
E’ la relazione che cura
Si tratta di una delle prime grandi intuizioni di Adler, che oggi trova conferma nelle scoperte delle Neuroscienze e nelle misurazioni elettrofisiologiche delle attività cerebrali. Studi scientifici recenti confermano che la relazione ha un impatto considerevole sull’organizzazione delle strutture cerebrali.
L’incontro del terapeuta con il paziente è in primis un incontro umano, vis a vis, nel quale due Sé creativi entrano in contatto e attraverso uno scambio intersoggettivo, che include dinamiche consce e inconsce, compartecipano alla rivisitazione e revisione dello Stile di vita dell’individuo nell’ottica della realizzazione, per lo stesso, del collaudo relazionale.
L’individuo rimane protagonista e artefice del proprio Stile di Vita e, attraverso la riscoperta e la riattivazione del proprio Sé creativo, diviene promotore del cambiamento, all’interno del proprio contesto di vita relazionale.
La relazione diviene fulcro del cambiamento creativo del paziente, sempre nel rispetto della sua unicità e della sua irripetibilità ma anche del suo sistema di credenze e di valori.
Biologico psicologico e socio culturale
“Non sono né l’eredità né l’ambiente che determinano la sua relazione con il mondo esterno. L’eredità gli assegna solo alcune doti. L’ambiente gli fornisce solo alcune impressioni.
Queste doti e impressioni e la maniera in cui egli ne esperienza, cioè l’interpretazione che egli dà di queste esperienze, sono i mattoni che egli usa, nelle sue specifiche modalità creative, per costruire le proprie attitudini verso la vita.
E’ il suo modo personale di usare questi mattoni, o in altre parole, è la sua attitudine verso la vita, che determinano la sua relazione con il mondo esterno” (A. Adler, 1935).
Secondo l’assioma adleriano non è possibile studiare un essere umano in condizioni di isolamento, ma solo all’interno del suo contesto sociale, perché l’uomo è un essere sociale per natura.
L’individuo può realizzare sé stesso solo attraverso l’edificazione di una comunità umana, armoniosa e prosperosa, dove peraltro il contributo delle donne risulta fondamentale.
L’incontro di natura, cultura e interpretazione soggettiva determina lo sviluppo psichico.
La Psicologia Individuale si propone fin dalle origini come una vera e propria teoria dell’uomo.
Olistico
“… una forma di linguaggio sovente più espressiva delle parole, più chiaramente significativa, e al tempo stesso un linguaggio corporale, il gergo degli organi…” (A. Adler, 1933).
Ogni essere umano è un tutto, unico e indivisibile, sia per quanto riguarda il rapporto psiche/corpo, sia per quanto riguarda le varie attività psichiche.
Esiste una correlazione diretta tra psiche e soma, tale per cui se i sintomi che si manifestano nel corpo possono avere un significato psicologico profondo, gli organi colpiti, a seconda della funzione che svolgono, possono assumere un preciso significato simbolico.
Tutti gli elementi della psiche, come gli organi e gli apparati, si organizzano coerentemente con lo scopo cui sono preposti, perciò hanno un senso se interpretati come elementi di un insieme.
Alfred Adler, prendendo in esame l’individuo nella sua unità indivisibile mente-corpo e nella loro reciproca influenza, anticipa la teorizzazione della Medicina Psicosomatica.
Psicoeducazionale
Scuola come longa manus della famiglia
La famiglia riveste certamente un ruolo fondamentale nel percorso educativo; è il primo nucleo sociale in cui la persona si confronta con altri soggetti diversi da sé e ha il compito di preparare il bambino alla vita sociale, insegnandogli la cooperazione ed educandolo alle interazioni sociali.
Pertanto particolare attenzione viene riservata ai suoi momenti evolutivi, dalla psicologia prenatale, che non può prescindere dalla preparazione genitoriale, fino all’infanzia e alle nuove emergenze adolescenziali.
Altrettanto importante in ambito educativo e formativo è il ruolo svolto della Scuola, che deve sapere riconoscere le attitudini di ciascuno e incoraggiarle.
Adler intuendo le potenzialità trasformative delle dinamiche gruppali e la forza della condivisione e compartecipazione emotiva, organizza gruppi di formazione per insegnanti e genitori.
Alfred Adler è promotore nella Vienna del primi del ‘900 dei primi consultori psicopedagogici.
Finalistico e Fenomenologico
“Omnia ex opinione suspensa sunt…”
Seneca, Epistola 78, 13
Tutto le cose dipendono dall’interpretazione soggettiva che se ne dà.
I fenomeni che appaiono alla coscienza vengono colti e analizzati secondo una soggettività empirica che prescinde dalla realtà fisica esterna.
La vita è movimento verso una meta, prevalentemente inconscia, che mira alla realizzazione di un futuro più appagante e sicuro del presente e comporta il superamento di ostacoli. La tensione dinamica verso la meta è la forza propulsiva che guida la vita dell’individuo e della collettività.
Il Sé creativo, che è opera nel raggiungimento della meta, definisce lo Stile di vita, l’impronta, unica e inimitabile, che caratterizza ogni individuo.
Nello Stile di vita, sinonimo di Personalità, confluiscono i tratti del comportamento, i pensieri, le idee, le opinioni, le emozioni e i sentimenti, risultanti dal compromesso fra esigenze individuali e istanze sociali.
La Psicologia adleriana è impostata in senso fenomenologico ma anche teleologico, in quanto concepisce una dimensione finalistica, un fine ultimo, cui tutto tende.
Medicina sociale
La malattia può avere una genesi sociale
Alfred Adler osserva e denuncia la correlazione tra lo sviluppo delle malattie professionali e le condizioni socio economiche dei lavoratori.
Le sue osservazioni attente e le sue denunce, rispetto alla gravità della situazione e ai necessari interventi in relazione all’attività lavorativa del sarto, sono contenute nella monografia “Manuale per la salute dei sarti” (Adler, 1898), dove vengono descritte dettagliatamente numerose patologie principalmente associate al tipo di attività svolta.
Promotore della diffusione di una medicina sociale progressista, a quel tempo ritenuta pura utopia.
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